GIOVANNI TOTI 1998

Se ci ripenso, nella mia vita ho giocato di tutto, ma una cosa simile non mi era mai capitata. Ho rinvenuto questa strana cartuccia all'interno di un lotto di giochi per Megadrive, comprato al mercatino di San Lorenzo a Vaccoli. A una prima occhiata pare simile ai bootleg sudamericani dei giochi di calcio, soprattutto per la sua particolare copertina. Va detto che si tratta di un titolo abbastanza strano: non riuscendo a trovare informazioni su internet, ho deciso di fare una prova dal vivo per vedere di cosa si trattasse. La cartuccia sembra unta o sporca di grasso (animale o artificiale, non saprei dire) ed entra senza problemi nella console, sicché prima di accendere il Megadrive scorro il materiale illustrativo presente nella confezione.
 
 
Si direbbe un gioco ad ambientazione medioevale o fantasy, tant'è che la confezione presenta anche una mappa di questo mitologico regno di Liguria. Purtroppo l'italiano incerto delle poche pagine del manuale (quelle nelle altre lingue sono state strappate o mangiucchiate) non aiuta a capire nei dettagli né la trama né tantomeno di che tipo di gioco si tratti. Non resta che tuffarsi.

 
È un peccato che il tutto sia in queste pessime condizioni, perché la mappa sembra molto curata: si tratta forse di un gioco di ruolo? Il retro dello stampato presenta alcuni timbri con scritto "REGIONE LIGURIA" assieme a qualche macchia di caffè. Accendiamo la console e i primi minuti che seguono la schermata del titolo riportano le stesse informazioni contenute nel manuale. Impersoneremo il guerriero Giovanni Toti in un'epica lotta contro il male, alla ricerca di un modo per far tornare normali i suoi conterranei.
 

Davanti a noi si presenta il tipico gioco d'azione dell'epoca: salti, un po' di esplorazione e attacchi a fil di lama contro le creature sovrannaturali che bloccano il nostro cammino. Il protagonista può raccogliere delle focacce per recuperare le energie perse negli scontri, e le collisioni coi nemici sono un po' incerte. Fino a qui niente di strano, GIOVANNI TOTI 1998 si lascia giocare. Gli avversari del giocatore sono agguerriti ma le nostre forze li sgominano senza problemi. Va anche detto che in caso di morte si viene portati a una schermata di selezione dei livelli, il che è probabile indizio che ci troviamo davanti a un gioco ancora in sviluppo, ma ho deciso comunque di affrontare tutte le sfide nell'ordine normale.


La prima delle sorprese ci attende alla fine del terzo livello "normale", e da quel punto in poi alla fine di ognuno dei livelli. Il gioco diventa una simulazione! Alcune ragazze discinte rivelano qualche dettaglio trascurabile della trama, poi con una certa impazienza invitano il protagonista a portarle al culmine del piacere. Attraverso un cursore possiamo stimolare le loro "zone calde" riempiendo una barra. Queste fasi richiedono particolari attenzioni, e probabilmente hanno contribuito a far sì che GIOVANNI TOTI 1998 non uscisse mai in commercio, per quanto possa supporre.
 
Nonostante tematiche rischiose e una certa spregiudicatezza grafica abbiano contribuito al successo scandalistico di altri giochi per Megadrive negli anni Novanta, in questo caso è davvero troppo. Se si riesce ad accontentare le signorine, la nostra energia viene ripristinata, ma non sempre! Alcune di esse ci danneggiano e se non si sta attenti si va dritti al game over. Che gli sviluppatori abbiano voluto suggerirci qualcosa? Durante queste fasi la colonna sonora, di per sé tutt'altro che memorabile, si lancia invece in un'eccitante versione computerizzata del classico Lujon di Henry Mancini, scelta quanto mai azzeccata.


Altri intermezzi invece vedono Giovanni Toti pilotare un piccolo aeromobile e andare all'attacco di mezzi volanti. Questi livelli sono il primo indizio che qualcosa di strano sta per succedere. Infatti a un certo punto il forzuto guerriero viene trasportato più di quattromila anni nel futuro, e gli effetti del suo mancato intervento non tardano a farsi notare: la terra di Liguria è ridotta a un ammasso di rovine, mentre creature mutate oltre ogni limite braccano Toti, che è costretto a difendersi imparando in quattro e quattr'otto ad adoperare armi moderne.


Si capisce che ci stiamo avvicinando alle fasi finali quando le nostre partner ci parlano dell'imminente incontro con un misterioso personaggio, parlando col quale ogni cosa ci verrà chiarita. L'originale disposizione delle fasi di gioco ci fa immedesimare nei problemi e nelle facoltà del personaggio Giovanni Toti, e a questo punto possiamo dire che nonostante una realizzazione tecnica a tratti claudicante, l'interesse del giocatore verso lo sviluppo della vicenda è stato catturato. Dopo un mostro di fine livello particolarmente impegnativo veniamo ricompensati con una scorpacciata di testaroli, e a quel punto...


A questo punto la cartuccia si surriscalda e sviluppa un principio d'incendio che fortunosamente riesco a estinguere prima che comprometta il Megadrive, ma purtroppo il gioco è irrecuperabile. Che sventura! Ma c'è da aspettarselo quando si ha a che fare con materiale di dubbia provenienza, probabilmente una versione preliminare che utilizzava circuiteria non originale. 

Questo spiacevole incidente comprometterà un po' la mia ricerca di altri dettagli sul gioco, ma non temete! Appena sarà possibile vi aggiorneremo. E infine, che dire? GIOVANNI TOTI 1998 forse non avrebbe cambiato la storia dei videogiochi, ma sa sorprendere ed emozionare cambiando spesso eventi e modalità di gameplay.

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